mercoledì 1 ottobre 2008

…e l’Italia?


Nel nostro Paese la coltivazione del cotone, da sempre scarsamente praticata per ragioni climatiche, è ormai pressoché abbandonata nella stessa Sicilia, la regione che ne era la maggiore produttrice (nella foto: una piantagione di cotone in Sicilia ai primi del Novecento).
In Italia, la lavorazione del cotone costituisce il ramo più importante dell'industria tessile e oltre a soddisfare il mercato interno alimenta una corrente di esportazione di prodotti di qualità e a elevato valore aggiunto.
Ormai non c’è più alcuna relazione fra i paese in cui si producono e il paese in cui si vendono le stoffe che si producono in Italia. Ogni fase produttiva è caratterizzata da un grande interscambio con l’estero.
Ad esempio il 65% dei filati e delle stoffe di cotone prodotte in Italia viene esportato mentre ne viene reimportato un quantitativo ancora maggiore. Un buon 73% dei vestiti di cotone prodotti in Italia non è realizzato con stoffe italiane ma con tele estere.
Inoltre dobbiamo considerare che molti capi d’abbigliamento e vengono direttamente dall’estero. il 50% della maglieria comperata dagli italiani proviene da altri paesi.

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